Si intensificano le iniziative dei sostenitori di Alfredo Cospito.
L’anarchico, residente nel quartiere San Salvario di Torino, è in carcere ormai da 10 anni in seguito a vari attentati da lui compiuti, che non si sono conclusi in altrettante stragi soltanto per una serie di fortunate coincidenze.
Da tre mesi è in sciopero totale della fame per protesta contro l’applicazione al suo soggiorno carcerario del provvedimento 41 bis, che prevede l’isolamento. Tale restrizione, applicata di regola ai mafiosi non pentiti, gli è stata imposta in presenza di “gravi motivi di ordine e di sicurezza pubblica”, dal momento che manteneva anche contatti con l’esterno continuando nella sua opera di proselitismo e di sobillazione.
Alcuni giorni fa Cospito è stato trasferito in ospedale a causa delle condizioni di salute quasi disperate, che però in questi giorni sono migliorate grazie agli integratori somministratigli.
È comunque determinato a riprendere lo sciopero totale nel caso in cui il 24 febbraio la Corte di Cassazione si prounciasse in modo negativo sul ricorso presentato dal suo legale per chiedere la revoca del 41 bis.
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