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Iran, 22/06/2025
Gli Stati Uniti bombardano siti nucleari iraniani
Un’escalation significativa nel conflitto con Teheran
📍 Washington, Tel Aviv, Teheran – SalaStampa/ElCanillita.info
L’alba di domenica è stata tutt’altro che pacifica. Gli Stati Uniti hanno confermato ciò che fino a poche ore prima erano solo “voci”: una serie di attacchi chirurgici contro impianti nucleari strategici in Iran, sotto il vessillo del “diritto preventivo”.
Ma, come diceva il vecchio sergente nei film di guerra: “chirurgico non significa con anestesia.”
☢ Operazione dissuasiva o provocazione diretta?
Fonti del Pentagono sostengono che la decisione sia stata presa in seguito a rapporti d’intelligence che indicavano un “rischio imminente” di lanci missilistici iraniani. Non si è trattato di un attacco, bensì di un’interruzione tecnica forzata dell’apocalisse. L’Iran denuncia un’aggressione criminale e promette rappresaglie “proporzionate”.
Il presidente Trump, riapparso con il suo inconfondibile ciuffo corazzato e una cravatta rossa più lunga della lista di sanzioni contro l’Iran, ha parlato alla nazione dallo Studio Ovale:
“Amiamo la pace, ma prima mostriamo forza. E quando mostriamo forza… vinciamo!”
Attorniato da generali impassibili e consiglieri che sembravano usciti da una serie TV, la Casa Bianca pareva più un set che una sede istituzionale. Questa volta, la guerra è iniziata con uno slogan.
💣 Il prezzo della PAce con la Forza
La pace, quella vera, non è atterrata. Ciò che è atterrato sono stati droni, missili e una densa nebbia di conseguenze globali: il prezzo del petrolio è salito, le borse asiatiche sono crollate e l’Europa ha riacceso le sirene.
Rafael Grossi, direttore argentino dell’AIEA, ha confermato che non erano previste ispezioni nei siti colpiti, e che il materiale radioattivo lì contenuto è ora… un mistero nell’aria.
🎭 Circo nucleare: tutti giocano con il fuoco
A Gaza, in Ucraina e a Taiwan, la notizia è arrivata come un fulmine: la dottrina dell’intervento preventivo è tornata di moda.
Ciò che fanno gli altri è terrorismo; ciò che facciamo noi è dissuasione.
Israele sorride. L’Iran ruggisce. La Russia osserva. La Cina prende nota. E l’Europa… firma comunicati senza verbo.
I civili fanno quel che possono: c’è chi corre al supermercato, chi ai rifugi. I più romantici scrivono poesie sull’Apocalisse in formato Twitter.
📌 Epilogo senza pace
Questa guerra non è cominciata oggi. E non finirà domani.
E se la storia insegna qualcosa, è che ogni volta che si bombarda per la pace, resta meno pace e più macerie.
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