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VE Day: 80 anni dopo

BlogDiario.info
Oggi, 8 maggio, ricorrono gli 80 anni della Vittoria in Europa: quel giorno del 1945 in cui il continente — stremato, ma non spezzato — celebrava la fine della guerra contro il nazismo. Si chiamava VE Day, Victory in Europe Day, e fu la prima volta dopo sei anni che le campane suonarono per la pace.

Londra, ancora annerita dalle bombe della Luftwaffe, danzava nelle piazze. Con i vestiti rattoppati e le scorte razionate, ma con la schiena dritta. L’Inghilterra, quella “piccola isola” che aveva sfidato Hitler praticamente da sola per un periodo, non si tirò mai indietro. E, va detto, non lo sta facendo nemmeno oggi, che la Russia gioca a Risiko con i confini europei.

Intanto, sul continente, l’Europa del 2025 — pacifica, ben vestita e a trazione femminile — continua a riunirsi, discutere, analizzare, per vedere “come organizzarsi” di fronte alle nuove minacce. Le presidentesse e commissarie fanno il possibile, tra un vertice e un selfie, ma la sensazione è che a Bruxelles le parole viaggino più veloci dei treni ad alta velocità.

Nessuna nostalgia bellica, per carità: viva l’Europa della pace, del parmigiano e della democrazia. Ma oggi, nel giorno del ricordo, varrebbe la pena domandarsi:
Se la storia bussasse di nuovo alla porta, ci troverebbe pronti… o impegnati in riunione?

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