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Gaza, 10/06/2025
Felix Inkstone — Speciale per ElCanillita.info
Immaginiamo Alfred Hitchcock — sì, il maestro del brivido, quello di Psycho e La finestra sul cortile — che riceve oggi una lettera:
Signor Hitchcock,
ci serve qualcuno che documenti i campi di Gaza.
No, non è un film.
È reale.
E Alfred parte. Con la sua cinepresa, il suo sguardo clinico, e quel terrore per l’orrore quotidiano.
Ma arrivato lì, non c’è bisogno di scrivere la sceneggiatura.
La scena è già pronta.
Solo che stavolta, non ci sono attori.
Ci sono bambini, madri, macerie, fame.
E un silenzio mondiale che urla più di qualunque bomba.
🎬 Questa non è una serie è la replica dell’orrore
Hitchcock filmò i campi nazisti nel 1945.
Le immagini erano così crude che furono nascoste per anni.
Troppo vere per un mondo “civile”.
Oggi, a Gaza, le telecamere non registrano per la memoria, ma per l’oblio.
I droni non filmano: colpiscono.
E sugli schermi appare un titolo, poi una partita, poi il nulla.
🧱 Dove sono le voci del cinema?
Dove sono i registi che firmano appelli per il clima,
ma non girano nulla davanti a un massacro?
Dove sono gli attori che piangono ai festival,
ma tacciono quando crollano gli ospedali?
Forse Hitchcock non girerebbe nemmeno più.
Forse guarderebbe fisso nell’obiettivo e direbbe:
Cari spettatori, l’orrore non ha più bisogno della finzione. Lo state finanziando a rate.
📽️ Finale aperto
Gaza 2025 non è un film.
È una sceneggiatura che il mondo continua a scrivere.
E la cosa più inquietante è…
che conosciamo già il finale.
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