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Regno Unito, 06/05/2025
In questi giorni di Regno e pennelli, Sua Maestà Carlo III si è visto immortalato nel suo primo ritratto ufficiale d’incoronazione. Un evento atteso, storico, simbolico. Ma anche — diciamolo con il dovuto rispetto — leggermente… inquietante?
Il re appare in tutta la sua maestà, avvolto in una veste rossa che grida “pompa magna” più forte di un tamburo scozzese. La posa è fiera, lo sguardo penetrante. Ma da certe angolazioni, pare quasi che Carlo stia pensando: “Cosa ho fatto per meritarmi questo? E perché il pittore mi ha dato lo stesso sguardo di Voldemort in vacanza?”
Il tocco pittorico è “espressivo”, direbbero i critici. “Un po’ losco”, sussurrano i sudditi. C’è chi ha cercato nei drappeggi un messaggio esoterico. Altri invece ci vedono l’effetto collaterale di una cena troppo pesante a Buckingham.
Ma non sia mai che ci si burli della Maestà! Anzi, viva l’arte che osa, che interpreta, che trasforma il sovrano in un’icona pop quasi mistica, perfetta per una copertina di vinile prog-rock del ’73.
Dopotutto, anche l’umorismo è questione di corona.
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