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Londra, 03/07/2025
Rachel Reeves, neocancelliera del Tesoro britannico, non è riuscita a trattenere né le lacrime né la sterlina. Mentre il premier Starmer evitava di confermare se resterà in carica, i mercati non hanno aspettato: hanno venduto in massa, bruciando 3 miliardi di euro in una giornata.
La Reeves ha pianto prima, durante e dopo le PMQs, mentre gli analisti si disperavano per altri motivi: i rendimenti dei titoli decennali sono saliti ai livelli del glorioso Trussoceno. Per completare il disastro, la sterlina è scesa di quasi l’1% contro il dollaro. Nessun applauso.
Tutto ciò dopo che il tanto sbandierato pacchetto di tagli al welfare — risparmio previsto: 4,5 miliardi di sterline — è stato fatto a pezzi. Ora si profilano aumenti fiscali come nuvole nere sopra il Tesoro.
“Sono solo sotto troppa pressione”, avrebbe confidato Reeves al presidente della Camera. E non dubitiamo. Ma quando la fiducia crolla più in fretta della moneta, il problema non è personale: è strutturale.
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